I VOLTI DELL’ISOLA

Foto di Emanuela Migliaccio

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Ambiziosa indagine nelle contraddizioni, energie e pulsioni che determinano ma anche solo attraversano l’agire umano, questa di Emanuela Migliaccio. Giovane fotografa ischitana di ignari o consapevoli personaggi in posa ricercata o spontanea, per un viaggio ed insieme sfida nella profondità della psiche umana.

Osservatrice puntuale della gestualità e della mimica, nei suoi ritratti la bellezza o piuttosto l’integrità di un’origine riaffiora con forza struggente. E di un’origine come remoto desiderio di intimità si tratta. In un quotidiano di ordinary things, di cui non si finisce mai di apprezzare la preziosità, si muovono i personaggi della Migliaccio: gli  abitanti di un’isola; donne e bambini che si stagliano, ora con salvifica ironica ora con delicata risoluzione, su un bianco e nero pieno di luce. Se nell’idea metaforica l’ombra è il dolore e la luce è lo splendore, negli scatti della Migliaccio non c’è questo contrasto dialettico. Tutto è ammorbidito e rilassato in una sorte di grande sintesi in cui i volti di ieri e di oggi insieme ai sentimenti come la passione, l’allegria, lo stupore, occupano lo spazio di una ricerca antropologica mai affettata, manieristica o retorica. Insieme ai ritratti che guardano alla memoria o alla purezza di una stagione, le mani. Di bambini che trattengono una piuma, ma anche di uomini e donne che stringono un rosario o un fascio di erbe medicamentose. Tralasciando l’avventura metafisica di una fotografia delle idee, Emanuela Migliaccio privilegia la celebrazione di quelli che sono da sempre gli elementi costitutivi di una civiltà contadina perduta, di tradizioni come frammenti di quell’isola che viene ripensata e trasfigurata. L’isola, certo. L’isola di Emanuela è forse appena intuibile, solo appena percettibile. Ma non il mare che acquista particolare vigore in alcuni scatti che restano indelebili nella memoria e che dal contingente quotidiano ci trasporta nel trascendente assoluto. E la Migliaccio lo fa con la leggerezza priva di quella retorica aspirazione al sublime. Come dire, insomma, che Emanuela Migliaccio, nell’uso raffinato della macchina digitale, produce una fotografia certo meditata, elaborata, pensata. Eppure risulta diretta, fresca, senza manipolazioni di sorta né di tipo concettuale né di tipo tecnologico con l’utilizzo di software che ne alteri il risultato iniziale.

Una fotografia della memoria, del presente ma anche e soprattutto del futuro dove non si reinventa nulla ma semplicemente si racconta.

Leonardo Sciascia insegnò ad un altro grande siciliano come Ferdinando Scianna, celebre fotografo di Bagheria, che la fotografia è solo la possibilità di un racconto della vicenda umana. La fotografia non dimostra ma mostra soltanto il “teatro della propria esistenza” attraverso le vicende di uomini e cose intorno a se stessi. Non si documenta e non s’inventa. La fotografa Emanuela Migliaccio rende  il concetto dello scrittore perfettamente visibile in questa fusione, concreta ed illuminata, tra il volto come sguardo e pensiero e le mani come agire e azione.

Non c’è una cadenza nostalgica per un tempo distante, per un’isola lontana o scomparsa. Il linguaggio della Migliaccio attraversa il prisma della memoria così come disegna il futuro di chi comunque resta forte di un sentimento di identità mai amputato, mai rinnegato. Non c’è un ritorno impossibile perché non si è mai andati via; si è lì, si nasce lì a raccontare l’isola e il destino di appartenerci. Per dirla con John Barnie, poeta gallese, “perfino il mare c’è ancora, scuote i ciottoli e li sveglia nella sua culla inquieta”.

Paola Casulli

Emanuela Migliaccio su Facebook

Luogo di scatto Ischia

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 I volti dell’Isola di Emanuela Migliaccio

 

 

Autore Paola Casulli

Paola Casulli è nata a Ischia. Isola che lascerà già dopo pochi mesi per seguire il padre, ammiraglio della Marina Militare, in viaggio per Italia e all’estero. Trascorre la sua infanzia e la giovinezza a contatto con le più diverse culture, lingue, usi e costumi, ma lontano dalla sua terra natia. Tanto che, proprio la sua vena poetica, nasce e si nutre di questa esperienza multiforme ma soprattutto, dalla volontà di riscoprire le sue origini perdute a causa proprio del precoce abbandono della sua isola. Sarà forse quella incoercibile forza travolgente della ricerca risolta alla conoscenza sia trascendentale che immanente, che la porta a conseguire studi teologici. Dotata di temperamento artistico, sperimenta le arti figurative approcciandosi con estro fecondo alla pittura, così come all’attività teatrale cimentandosi in esperienza di recitazione. Formatasi sulle letture dei classici greci e latini e sulla letteratura anglosassone e americana di tutti i tempi, approda alla pubblicazione di due libri in cui convergono i molteplici stimoli culturali e artistici. “Ad Ischia, mia Itaca”… è la dedica che apre l’ opera del suo felice esordio editoriale - Lontano da Itaca - pubblicato nel 2009 con la Pentarco edizioni di Torino. ‹ Due isole che, per incanto, accomunano due vite parallele e che vedono nell’Eroe greco e in Paola Casulli un binomio perfetto laddove s’intersecano i destini e le aspettative di coloro che sono alla ricerca, quasi spasmodica, di certezze e di identità ›. ‹ Il mare quale topòs che come il liquido amniotico, rimanda alla madre generatrice, diviene l’elemento fondamentale di questa incredibile odissea antica-moderna e da cui tutto genera e tutto ritorna, l’alfa e l’omega della palingenesi dell’essere umano› - Claudia Formigoni in Sìlarus - La pubblicazione, poemetto in dieci canti ed un epilogo, ‹ in cui liricità e drammaturgia si fondono, dando vita ad un linguaggio dalla vibrante intensità ›, nasce all’insegna di quella dote specifica dell’autrice detentrice, come scrive Giuseppe Nasillo nella Presentazione, ‹ di una incisiva forza aforismatica, in cui si accompagna un linguaggio tanto personale quanto liricamente vibrante ›. ‹ Il turgore del verso, la musicalità dell’espressione, la partecipazione profonda, fanno della Casulli un ispirata coordinatrice di stati d’animo, in cui il dramma, la pena, l’attesa, talvolta lo strazio e il dolore, si intridono di quell’ineluttabile, avvolgente alone di fatalità, di cui sono artefici l’imprevedibilità della sorte e l’imponderabile forza del destino ›. - Rosario Altomonte - L’ antico amore della poetessa per il teatro e la struttura stessa di Lontano da Itaca, che presenta l’assetto della classica tragedia greca, farà si che il poemetto verrà proposto in teatro in un atto unico, riscuotendo successo, ‹ dove il Coro, in tutta la sua drammaticità, diviene testimone interagente delle ataviche vicissitudini antropologiche dettate dal fato› . Mundus Novus, edito dalla Del Leone - Venezia - è la seconda pubblicazione di Paola Casulli. Ancora una volta ‹ La costante presenza del mare. Un mare invernale, deserto che sparge relitti sulla misteriosa solitudine della spiaggia, e che è percorso da onde corpose di buio, che si configura infine come qualcosa che valica i confini dello stato d’animo e della confessione individuale, per articolarsi nella scarna semplicità di un linguaggio ove i termini si fanno parole quanto più intensa è la pena che li muove e li ravviva ›. ‹ Non escludendo quella oggettivazione che rimane la misura del grande impegno - morale e poetico - di Emily Dickinson, e che mi sembra presente con amore e con estremo pudore, nelle poesie di Paola Casulli, poesie dal linguaggio così corposo nel suo lessico, così ricco di nudi scatti nella sua sintassi› . Dalla prefazione di Rudy de Cadaval Paola Casulli attualmente vive a Verona. Molte sue composizioni sono state ospitate da rassegne di letteratura - arte - attualità e periodici culturali come Silarus, La Bottega, Il Convivio, La Procellaria, Pomezia notizia di Domenico De Felice, Percorsi D’oggi di Giuseppe Nasillo, Sentieri Molisani di Antonio Angelone. Fonda l’ associazione culturale Incanto Errante, e organizza laboratori di poesia e lettura poetica presso la libreria PAGINA 12 di Verona

7 Commenti
  1. grazie a tutti…..;))))))

  2. una fotografia schietta senza contaminazioni ! essenziale!!!! arrivederci a presto per scoprire le altre meraviglie della vostra mitica Ischia. zri

  3. @Paola Casulli – continuo fermamente nella convinzione che tu sia un ” Preziosa Gemma “. Leggerti è più di una meravigliosa orchestra. Sono senza parole . Bravissima !!!

    @Emanuela Migliaccio – Ci conosciamo dal 13 ottobre scorso, bhè già la mattina presto del 14 ottobre avevo intuito del ” tuo meraviglioso, intrigante e sensuale occhio ” 😉 Bravissima !!! una serie fotografica stupenda.

    Dolci fanciulle Ischitane è un’onore avervi qui.
    Grazie
    Gianni Matetra

  4. Le foto già dicevano tutto, descriverle in questa maniera hanno ulteriormente accresciuto la loro forza.

  5. Brava Emanuela, i tuoi scatti sono fuori dal comune e sempre una sorpresa. Complimenti a Paola per il testo

  6. grazie Paola….Grazie a te Gianni….per la vostra fiducia…non riesco a scrivere di più….Emanuela

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