Foto di Gino Di Meglio

Pellicola t-max 400 esposta a 320 ISO, ombre in ZIV, sviluppo stand in rodinal 1+150 per 1h 30’. Lo sviluppo stand, cioè uno sviluppo ad altissima diluizione e senza agitazione tranne che per il primo minuto, sfrutta moltissimo l’effetto adiacenza che conferisce all’immagine grande nitidezza e registra ogni minimo particolare e sfumatura; rende forse la grana un po’ troppo visibile, ma è una grana secca e ben modulata che non da fastidio.

Autore Gino Di Meglio

Fotografia analogica.

8 Commenti
  1. Ciao Giuliano,
    Ti comprendo, anche io, da quando sono passato al GF, non riesco più a prendere in mano la Pentax 645N che, accessoriatissima, utilizzavo prima!
    Della Ilford uso soltanto l’FP4 che trovo una pellicola eccezionale anche se difficile da controllare nelle alte luci. La espongo in genere ad 80 ISO.
    Nella maggior parte dei casi scatto con la t-max 400, che espongo a 320 ISO; un film eccezionale, versatile e flessibile, anche se sensibilissimo alle differenze di temperature in fase di sviluppo. Prediligo la T-Max 400 anche perchè è una delle poche pellicole che soffre di meno il difetto di reciprocità; inconveniente, questo, frequente per noi utilizzatori del GF considerando che spesso si diaframma molto. Quando sviluppi la T-MAX 400, ed hai scattato compensando il tempo per correggere il difetto di reciprocità, non hai bisogno di variare anche i tempi di sviluppo come per le altre pellicole.
    Considera che per ogni tipo di film ho fatto i test di sensibilità per stabilire gli ISO effettivi ed i test di sviluppo per stabilire i tempi N, N-1 ed N-2 e quindi mi risulta comodo avere una pellicola che non necessità in fase di sviluppo di variare i tempi che ho trovato con i test.
    Il mio sviluppo standard è il PMK nella formula di Hutchings: ho letto il suo libro “the book of Pyro” ed ho eletto il PMK a mio sviluppo preferito.
    A volte sviluppo in stand, quando devo registrare molti particolari minuti e sottili sfumature di toni, come nel caso della foto dell’agave.
    Lo sviluppo che tu hai fatto con l’HP5 non è un vero e proprio sviluppo stand: nel primo caso hai diluito troppo poco; è quasi una diluizione standard per il rodinal; nel secondo caso, con le inversioni a metà tempo, hai fatto un semi-stand dev.
    La caratteristica dello stand dev è proprio l’altissima diluizione ed il tempo prolungato di sviluppo che, grazie all’immobilità assoluta, accentuano l’effetto di acutanza dovuto alla scarsa migrazione dello sviluppo esaurito.
    Ti consiglio di riprovare lo sviluppo con diluizioni maggiori (1+150 – 1+170 – 1+200) per 1h 30′ ed agitando soltanto per il primo minuto a 20°. Tieni poi presente che soluzioni che contengano meno di 5 cc di rodinal sono da evitare in quanto l’azione chimica del rodinal diviene inefficace sotto tale soglia minima.
    Probabilmente l’inconveniente che lamenti è dovuto proprio ad una insufficiente quantità di rodinal.
    Lo stand non è sempre adatto ma quando ci sono forti contrasti e molti piccoli dettagli è in grado di produrre un negativo ben stampabile e ricco appunto di dettagli in ogni parte dell’immagine. Non usarlo invece per soggetti che hanno ampie superfici e, soprattutto, zone di netto chiaro/scuro contigue (ad esempio un profilo di montagne scure contro il cielo), si formerebbero delle linee chiare adiacenti alle zone scure che appaiono chiaramente artificiali (le chiamano Mackie lines o bromide drags e sono dovute all’accumulo dei prodotti dell’ossidazione dello sviluppo).
    Infine occorre considerare che il negativo chi si ottiene con lo sviluppo stand è quasi sempre “debole” ed in fase di stampa occorre un pò di contrasto in più.
    Scusa se mi sono dilungato ma l’ho fatto anche a beneficio di chi ci legge. Su flickr potrai vedere qualche altro esempio di sviluppo lith.
    Ciao. Gino

  2. Buon giorno Gino,
    ieri mi sono cimentato nel mio primo sviluppo stand.
    Passare dal grande formato al piccolo formato mi intristisce assai e quindi cercavo un modo di sviluppare che mi mantenesse il più possibile i dettagli ed i microcontrasti dell’immagine.
    Ho sviluppato un HP5 esposto a 800 asa (sommariamente) per un ora in Rodinal 1+75 (4cc +300cc H2O) . Risultato buono (per lo scanner, poi vedrò la stampa nei prossimi giorni)
    Il secondo rullo, sempre HP5, esposto con maggior cura ai 400 nominali e sviluppato a 1+100 (3cc+100) per 1 ora. Agitazione i primi 30 secondi e poi due blandi rovesciamenti a 30 minuti. Risultato, ad occhio, leggermente sottosviluppate, niente di irrecuperabile, anzi, con un pò di contrasto in stampa l’effetto sarà sicuramente buono.
    La grana è visibile ma non dispiace (è pur sempre un 35mm!)

    Tu hai mai provato lo stand con l’HP5? Hai qualcosa da suggerirmi per evitare l’effetto sottosviluppo che poi non è altro che un abbassamento delle zone di luce alta? Le zone d’ombra sembrano ok, pare sia più un eccesso di compensazione delle alte luci.

    Grazie e ciao, se ti serve qualche dritta su sviluppi al Pyro fammi sapere (PMK e Pyrocat HD) 😉

    Giuliano

  3. Grazie Giuliano. I dati di scatto e di sviluppo li riporto sempre proprio per stimolare ed incuriosire chi legge, nella speranza che qualcuno si avvicini all’ analogico. Un piccolo contributo per evitare la scomparsa di un sistema che ancora non e’ superato dal digitale, e che offre enormi potenzialità. Non ho ancora stampato, sto studiando la lastra e valutando lo possibilità di stampare in lith. Buon natale, lieto dell’incontro. Gino

  4. Mai stato ad Ischia ma spero mi lasciate poche righe di commento.
    Foto superba, toni da stampa fine art e già dal video mi vien da pensare alla qualità dell’esecuzione finale su carta. Sempre utili i dettagli tecnici sugli sviluppi, si sa mai che qualcuno si possa avvicinare sempre più al mondo analogico.
    Come dicevo, foto superba anche per la semplicità della geometria ma anche per la capacità di chi l’ha saputa vedere e riportare sul negativo in questo modo. E’ l’esempio di come l’esperienza, la conoscenza tecnica e il gusto messi insieme possono ancor oggi competere con il mondo “pulito e perfetto” del digitale.
    Nobile argento! Mica sputazzi di inchiostro !!

    Buon Natale

    Giuliano

  5. …………..BELLA……………..

  6. Bella… ma posso assicurare che dal vivo rende molto di più.

  7. Ipnotica…..

  8. Molto bella, morbida e vellutata, con un dettaglio notevole, come appunto dici, la grana assolutamente non disturba, risulta piccolissima e chiusa. Bellissimi i toni del bianco nero molto delicati e gradevoli.
    Una composizione armoniosa per quanto apparentemente semplice, il sapiente uso tecnico l’ha resa importante.

    La luce era del tramonto ?

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