Foto di Paola Casulli

Ischia – Casamicciola,  piazzetta.
tarda mattinata in una giornata di sole velato
Canon EOS 350D – Digital
Distanza focale 38.0mm
1/80sec
6.3f
ISO:100

FOTORITOCCO: invecchiata sul seppia, sfocata sui contorni in bianco e nero.

So già che è una foto di principiante con molti difetti…
1) andava sfocato lo sfondo per dare risalto ai manichini… e poi chissà quanto altro ancora!
Non vedo l’ora di sentire da voi fotografi tutte le pecche ( molteplici!) di questo scatto.
Grazie!!!!

Autore Paola Casulli

Paola Casulli è nata a Ischia. Isola che lascerà già dopo pochi mesi per seguire il padre, ammiraglio della Marina Militare, in viaggio per Italia e all’estero. Trascorre la sua infanzia e la giovinezza a contatto con le più diverse culture, lingue, usi e costumi, ma lontano dalla sua terra natia. Tanto che, proprio la sua vena poetica, nasce e si nutre di questa esperienza multiforme ma soprattutto, dalla volontà di riscoprire le sue origini perdute a causa proprio del precoce abbandono della sua isola. Sarà forse quella incoercibile forza travolgente della ricerca risolta alla conoscenza sia trascendentale che immanente, che la porta a conseguire studi teologici. Dotata di temperamento artistico, sperimenta le arti figurative approcciandosi con estro fecondo alla pittura, così come all’attività teatrale cimentandosi in esperienza di recitazione. Formatasi sulle letture dei classici greci e latini e sulla letteratura anglosassone e americana di tutti i tempi, approda alla pubblicazione di due libri in cui convergono i molteplici stimoli culturali e artistici. “Ad Ischia, mia Itaca”… è la dedica che apre l’ opera del suo felice esordio editoriale - Lontano da Itaca - pubblicato nel 2009 con la Pentarco edizioni di Torino. ‹ Due isole che, per incanto, accomunano due vite parallele e che vedono nell’Eroe greco e in Paola Casulli un binomio perfetto laddove s’intersecano i destini e le aspettative di coloro che sono alla ricerca, quasi spasmodica, di certezze e di identità ›. ‹ Il mare quale topòs che come il liquido amniotico, rimanda alla madre generatrice, diviene l’elemento fondamentale di questa incredibile odissea antica-moderna e da cui tutto genera e tutto ritorna, l’alfa e l’omega della palingenesi dell’essere umano› - Claudia Formigoni in Sìlarus - La pubblicazione, poemetto in dieci canti ed un epilogo, ‹ in cui liricità e drammaturgia si fondono, dando vita ad un linguaggio dalla vibrante intensità ›, nasce all’insegna di quella dote specifica dell’autrice detentrice, come scrive Giuseppe Nasillo nella Presentazione, ‹ di una incisiva forza aforismatica, in cui si accompagna un linguaggio tanto personale quanto liricamente vibrante ›. ‹ Il turgore del verso, la musicalità dell’espressione, la partecipazione profonda, fanno della Casulli un ispirata coordinatrice di stati d’animo, in cui il dramma, la pena, l’attesa, talvolta lo strazio e il dolore, si intridono di quell’ineluttabile, avvolgente alone di fatalità, di cui sono artefici l’imprevedibilità della sorte e l’imponderabile forza del destino ›. - Rosario Altomonte - L’ antico amore della poetessa per il teatro e la struttura stessa di Lontano da Itaca, che presenta l’assetto della classica tragedia greca, farà si che il poemetto verrà proposto in teatro in un atto unico, riscuotendo successo, ‹ dove il Coro, in tutta la sua drammaticità, diviene testimone interagente delle ataviche vicissitudini antropologiche dettate dal fato› . Mundus Novus, edito dalla Del Leone - Venezia - è la seconda pubblicazione di Paola Casulli. Ancora una volta ‹ La costante presenza del mare. Un mare invernale, deserto che sparge relitti sulla misteriosa solitudine della spiaggia, e che è percorso da onde corpose di buio, che si configura infine come qualcosa che valica i confini dello stato d’animo e della confessione individuale, per articolarsi nella scarna semplicità di un linguaggio ove i termini si fanno parole quanto più intensa è la pena che li muove e li ravviva ›. ‹ Non escludendo quella oggettivazione che rimane la misura del grande impegno - morale e poetico - di Emily Dickinson, e che mi sembra presente con amore e con estremo pudore, nelle poesie di Paola Casulli, poesie dal linguaggio così corposo nel suo lessico, così ricco di nudi scatti nella sua sintassi› . Dalla prefazione di Rudy de Cadaval Paola Casulli attualmente vive a Verona. Molte sue composizioni sono state ospitate da rassegne di letteratura - arte - attualità e periodici culturali come Silarus, La Bottega, Il Convivio, La Procellaria, Pomezia notizia di Domenico De Felice, Percorsi D’oggi di Giuseppe Nasillo, Sentieri Molisani di Antonio Angelone. Fonda l’ associazione culturale Incanto Errante, e organizza laboratori di poesia e lettura poetica presso la libreria PAGINA 12 di Verona

3 Commenti
  1. Gianni, si, la mia attrezzatura è un po’.. come dire.. “datata”… 🙁

    Ci sono Canon decisamente migliori in commercio…ma finchè non ho padronanza della tecnica ed alleno il mio occhio piegandolo ai “voleri dell’obiettivo” è superbo ed inutile che io utilizzi tecnologie più sofisticate. Non saprei neanche sfruttarle in tutta la loro potenzialità! Pensa che ho iniziato (da un paio di anni scarsi) usando una macchinetta usa e getta!

    Hai perfettamente ragione sulla chiusura sul lato destro: probabilmente ero presa dall’inquadratura sul carretto escludendo parecchi elementi di disturbo, che non mi sono accorta che la stavo soffocando!
    E forse anche i neri sono pesanti… si… ma quello è dipeso da un atto volontario di annullare i particolari in macchie scure. Non so se faccio bene, ma è una particolarità che mi porto dietro in tutti i miei (umili) scatti. ( poi li vedrai ) tentando di emulare anche se in maniera goffa e inesperta, alcuni grandi fotografi. Ma sicuramente hai ragione tu, prima bisogna saperli leggere i neri! Solo dopo ci si può permettere di apportare vistose quanto pericolose innovazioni creative.

    Grazie! 🙂

  2. Paola
    non è stato difficile inserire la tua foto:
    1 – in questa stessa specifica situazione, con la stessa attrezzatura etc. ( almeno quello che vedo da foto ) non so se avrei fatto meglio di te.
    2- dopo aver visto come leggi le foto, tralasciando la tua incantevole capacità espressiva, e considerando solo le tue osservazioni tecniche, ti considero attendibile, al pari di tutti gli altri autori fotografici del blog, e anche mio.
    3- inoltre la tua esperienza nel disegno giova molto al sapere compositivo.
    4- io ho appreso molto di più nel leggere le fotografie che nel scattarle 😉

    cosa potevo migliorare ??
    a mio gusto

    avrei composto lasciando più aria alla mia destra, dove volgono lo sguardo, Totò e Pulcinella ( chiaramente se non c’erano elementi di disturbo ), lasciando così come vedo l’arco per intero in alto.

    avrei dato un filo di leggibilità ai neri, che vedo un po chiusi, ma questa osservazione dipende molto dai monitor

    non lo dico per sviolinare ….. ma per il resto……..
    Brava 😉

  3. Oddio, che emozione! Mi sento piccola piccola nel trovarmi qui tra voi. Grazie a Gianni per la sua imparzialità nell’accogliermi qui, in queste pagine, in veste di fotografa (pseudo) in compagnia di mostri di bravura quali siete voi tutti…
    Siete autorizzati a commentare fino alla ferocia di giudizio! 😉

Rispondi