Foto di Giovanni Mattera

Era ieri

la bella estate.

In seduzione dell’onda lieve

goduta nell’oscurità.

Lontano, sul colle, una finestra

in principio di luci nel volteggio serale.

La guardo da qui, la mia isola. Mia riconciliazione
fenditura sul petto

Non misuro alcuna distanza
l’ho nutrita stanotte, di audacia e verdetto.

Mya

Versi di Paola Casulli

Foto di Giovanni Mattera
Ischia

Gianni Mattera

Continua la simbiosi Poesia e Fotografia. Paola Casulli questa volta mi ha onorato, scegliendo una mia foto “Ottobre“, a cui sono affezionato. La scattai appositamente per il blog che avevo creato da pochi giorni, una forte motivazione a riprendere la fotografia, dopo alcuni anni di stasi.

Autore Paola Casulli

Paola Casulli è nata a Ischia. Isola che lascerà già dopo pochi mesi per seguire il padre, ammiraglio della Marina Militare, in viaggio per Italia e all’estero. Trascorre la sua infanzia e la giovinezza a contatto con le più diverse culture, lingue, usi e costumi, ma lontano dalla sua terra natia. Tanto che, proprio la sua vena poetica, nasce e si nutre di questa esperienza multiforme ma soprattutto, dalla volontà di riscoprire le sue origini perdute a causa proprio del precoce abbandono della sua isola. Sarà forse quella incoercibile forza travolgente della ricerca risolta alla conoscenza sia trascendentale che immanente, che la porta a conseguire studi teologici. Dotata di temperamento artistico, sperimenta le arti figurative approcciandosi con estro fecondo alla pittura, così come all’attività teatrale cimentandosi in esperienza di recitazione. Formatasi sulle letture dei classici greci e latini e sulla letteratura anglosassone e americana di tutti i tempi, approda alla pubblicazione di due libri in cui convergono i molteplici stimoli culturali e artistici. “Ad Ischia, mia Itaca”… è la dedica che apre l’ opera del suo felice esordio editoriale - Lontano da Itaca - pubblicato nel 2009 con la Pentarco edizioni di Torino. ‹ Due isole che, per incanto, accomunano due vite parallele e che vedono nell’Eroe greco e in Paola Casulli un binomio perfetto laddove s’intersecano i destini e le aspettative di coloro che sono alla ricerca, quasi spasmodica, di certezze e di identità ›. ‹ Il mare quale topòs che come il liquido amniotico, rimanda alla madre generatrice, diviene l’elemento fondamentale di questa incredibile odissea antica-moderna e da cui tutto genera e tutto ritorna, l’alfa e l’omega della palingenesi dell’essere umano› - Claudia Formigoni in Sìlarus - La pubblicazione, poemetto in dieci canti ed un epilogo, ‹ in cui liricità e drammaturgia si fondono, dando vita ad un linguaggio dalla vibrante intensità ›, nasce all’insegna di quella dote specifica dell’autrice detentrice, come scrive Giuseppe Nasillo nella Presentazione, ‹ di una incisiva forza aforismatica, in cui si accompagna un linguaggio tanto personale quanto liricamente vibrante ›. ‹ Il turgore del verso, la musicalità dell’espressione, la partecipazione profonda, fanno della Casulli un ispirata coordinatrice di stati d’animo, in cui il dramma, la pena, l’attesa, talvolta lo strazio e il dolore, si intridono di quell’ineluttabile, avvolgente alone di fatalità, di cui sono artefici l’imprevedibilità della sorte e l’imponderabile forza del destino ›. - Rosario Altomonte - L’ antico amore della poetessa per il teatro e la struttura stessa di Lontano da Itaca, che presenta l’assetto della classica tragedia greca, farà si che il poemetto verrà proposto in teatro in un atto unico, riscuotendo successo, ‹ dove il Coro, in tutta la sua drammaticità, diviene testimone interagente delle ataviche vicissitudini antropologiche dettate dal fato› . Mundus Novus, edito dalla Del Leone - Venezia - è la seconda pubblicazione di Paola Casulli. Ancora una volta ‹ La costante presenza del mare. Un mare invernale, deserto che sparge relitti sulla misteriosa solitudine della spiaggia, e che è percorso da onde corpose di buio, che si configura infine come qualcosa che valica i confini dello stato d’animo e della confessione individuale, per articolarsi nella scarna semplicità di un linguaggio ove i termini si fanno parole quanto più intensa è la pena che li muove e li ravviva ›. ‹ Non escludendo quella oggettivazione che rimane la misura del grande impegno - morale e poetico - di Emily Dickinson, e che mi sembra presente con amore e con estremo pudore, nelle poesie di Paola Casulli, poesie dal linguaggio così corposo nel suo lessico, così ricco di nudi scatti nella sua sintassi› . Dalla prefazione di Rudy de Cadaval Paola Casulli attualmente vive a Verona. Molte sue composizioni sono state ospitate da rassegne di letteratura - arte - attualità e periodici culturali come Silarus, La Bottega, Il Convivio, La Procellaria, Pomezia notizia di Domenico De Felice, Percorsi D’oggi di Giuseppe Nasillo, Sentieri Molisani di Antonio Angelone. Fonda l’ associazione culturale Incanto Errante, e organizza laboratori di poesia e lettura poetica presso la libreria PAGINA 12 di Verona

4 Commenti
  1. Grazie Ivano 🙂

    Si è vicino punta molino

  2. Paola che dire….
    sono disarmato dalla tua bontà. Questo non è un commento, ma una recensione poetica. Una maniera di leggere la Fotografia fine ed elegante.
    Come invidio la tua penna.
    Grazie infinite a te, per la collaborazione e per le bellissime poesie.

  3. La foto è bellissima. Non la elogio nel suo pur indubbio valore tecnico, non posseggo gli strumenti per farlo;
    ne parlo come immagine che ha rapito subito la mia ispirazione.
    Quelle nubi basse, non le trovo minacciose, piuttosto una protezione. Quel mare, fotografato con ampia porzione, non lo considero dispersivo, piuttosto un manto salino che avvolge scogli e isola, pensieri e luci. Una fotografia che è come canto ottombrino: niente sfugge alla luce tersa della stagione di mezzo e all’occhio di chi, fotografando questo suo spicchio dolcissimo, indubbiamente ama Ischia senza distrazione o stanchezza. Non ci sono distanze, solo riconciliazione con sé stessi, come di chi, stanco, si posa su una sedia e porge l’orecchio al suono di un violino o un violoncello, e da quella musica irreale eppure esistente, si lascia accomiatare dalla stanchezza del giorno e riposa la mente guardando il mare.

    Grazie Gianni per la tua sensibilità e bravura nell’immortalare l’Isola nella sua più struggente bellezza!

    Mya

  4. Conosco anche questo scatto 😀
    Bello il bianco e nero, toni ben contrastati!! Bello il muretto sulla sinistra che conduce l’occhio al castello!!
    Particolare l’effetto delle onde sul muretto, accentuato da un tempo di esposizione lungo.
    p.s. mi pare la scattasti vicino al punta molino vero?

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