Foto di Paola Casulli

CANON EOS 350D Digital

1/400 sec

16.0f/

ISO:400

Distanza focale 47.0mm

Autore Paola Casulli

Paola Casulli è nata a Ischia. Isola che lascerà già dopo pochi mesi per seguire il padre, ammiraglio della Marina Militare, in viaggio per Italia e all’estero. Trascorre la sua infanzia e la giovinezza a contatto con le più diverse culture, lingue, usi e costumi, ma lontano dalla sua terra natia. Tanto che, proprio la sua vena poetica, nasce e si nutre di questa esperienza multiforme ma soprattutto, dalla volontà di riscoprire le sue origini perdute a causa proprio del precoce abbandono della sua isola. Sarà forse quella incoercibile forza travolgente della ricerca risolta alla conoscenza sia trascendentale che immanente, che la porta a conseguire studi teologici. Dotata di temperamento artistico, sperimenta le arti figurative approcciandosi con estro fecondo alla pittura, così come all’attività teatrale cimentandosi in esperienza di recitazione. Formatasi sulle letture dei classici greci e latini e sulla letteratura anglosassone e americana di tutti i tempi, approda alla pubblicazione di due libri in cui convergono i molteplici stimoli culturali e artistici. “Ad Ischia, mia Itaca”… è la dedica che apre l’ opera del suo felice esordio editoriale - Lontano da Itaca - pubblicato nel 2009 con la Pentarco edizioni di Torino. ‹ Due isole che, per incanto, accomunano due vite parallele e che vedono nell’Eroe greco e in Paola Casulli un binomio perfetto laddove s’intersecano i destini e le aspettative di coloro che sono alla ricerca, quasi spasmodica, di certezze e di identità ›. ‹ Il mare quale topòs che come il liquido amniotico, rimanda alla madre generatrice, diviene l’elemento fondamentale di questa incredibile odissea antica-moderna e da cui tutto genera e tutto ritorna, l’alfa e l’omega della palingenesi dell’essere umano› - Claudia Formigoni in Sìlarus - La pubblicazione, poemetto in dieci canti ed un epilogo, ‹ in cui liricità e drammaturgia si fondono, dando vita ad un linguaggio dalla vibrante intensità ›, nasce all’insegna di quella dote specifica dell’autrice detentrice, come scrive Giuseppe Nasillo nella Presentazione, ‹ di una incisiva forza aforismatica, in cui si accompagna un linguaggio tanto personale quanto liricamente vibrante ›. ‹ Il turgore del verso, la musicalità dell’espressione, la partecipazione profonda, fanno della Casulli un ispirata coordinatrice di stati d’animo, in cui il dramma, la pena, l’attesa, talvolta lo strazio e il dolore, si intridono di quell’ineluttabile, avvolgente alone di fatalità, di cui sono artefici l’imprevedibilità della sorte e l’imponderabile forza del destino ›. - Rosario Altomonte - L’ antico amore della poetessa per il teatro e la struttura stessa di Lontano da Itaca, che presenta l’assetto della classica tragedia greca, farà si che il poemetto verrà proposto in teatro in un atto unico, riscuotendo successo, ‹ dove il Coro, in tutta la sua drammaticità, diviene testimone interagente delle ataviche vicissitudini antropologiche dettate dal fato› . Mundus Novus, edito dalla Del Leone - Venezia - è la seconda pubblicazione di Paola Casulli. Ancora una volta ‹ La costante presenza del mare. Un mare invernale, deserto che sparge relitti sulla misteriosa solitudine della spiaggia, e che è percorso da onde corpose di buio, che si configura infine come qualcosa che valica i confini dello stato d’animo e della confessione individuale, per articolarsi nella scarna semplicità di un linguaggio ove i termini si fanno parole quanto più intensa è la pena che li muove e li ravviva ›. ‹ Non escludendo quella oggettivazione che rimane la misura del grande impegno - morale e poetico - di Emily Dickinson, e che mi sembra presente con amore e con estremo pudore, nelle poesie di Paola Casulli, poesie dal linguaggio così corposo nel suo lessico, così ricco di nudi scatti nella sua sintassi› . Dalla prefazione di Rudy de Cadaval Paola Casulli attualmente vive a Verona. Molte sue composizioni sono state ospitate da rassegne di letteratura - arte - attualità e periodici culturali come Silarus, La Bottega, Il Convivio, La Procellaria, Pomezia notizia di Domenico De Felice, Percorsi D’oggi di Giuseppe Nasillo, Sentieri Molisani di Antonio Angelone. Fonda l’ associazione culturale Incanto Errante, e organizza laboratori di poesia e lettura poetica presso la libreria PAGINA 12 di Verona

10 Commenti
  1. Il punctum è proprio la pendenza strana e particolare. Non so il motivo ma questa foto mi affascina, contestualizzata al piacevole soggetto e ambiente. Da questi scatto come dice Roberto c’è una capacità comunicativa notevole, e no direi chela tua tecnica lascia a desiderare te la cavi degnamente.

  2. Bellissima idea quella di farne un poster! Lo farò.

    Grazie a tutti. 🙂

  3. La trovavo particolare …
    Infatti 🙂
    vedo che confermate

  4. Molto emblematica questa foto da stampare in fomato gigante e da mettere al muro bella cornice in legno.
    Fossi in te lo farei. Complimenti

  5. Si, sembra facile. In verità io ho un ottimo programma di fotoritocco, ma è talmente difficile che lo uso per gli effetti più elementari… Provo a seguire le tue indicazioni (chiarissime peraltro).

    Ti farò sapere dei miei disastri.. eheheh 🙂

    Grazie!

  6. il disturbo può essere aggiunto duplicando l’immagine nei livelli (per conservare una copia dell’originale per ogni rollback), dopodichè andando nel menù filtro->disturbo->aggiungi disturbo. le opzioni sono abbastanza semplici, in quanto con la prima barra orizzontale puoi aumentare o diminuire il livello del disturbo, mentre le altre due opzioni sono per scegliere la qualità del disturbo, se di tipo uniforme (disturbo uniforme e meno marcato) o gaussiana (disturbo accentuato e abbastanza forte). una volta scelto il livello di disturbo basta applicarlo, et voilà! per la texture il discorso si fa ancora più facile, perchè basterà cercane una adatta attraverso google e il gioco è fatto, basterà aprire l’immagine che scaricherai con photoshop, selezionare tutto tramite il menù selezione->tutto, copiare con il comando ctrl-c o mela-c, incollare sulla tua immagine e usare lo stumento trasforma per applicare la texture su tutta l’immagine o su una sola parte. tutto dipende da quello che vuoi. ovviamente una volta applicata la texutre dovrai utilizzare la fusione dei livelli per fondere entrambe le immagini e dare l’effetto desiderato. ricorda che i livelli possono essere attenuati diminuendo l’opacità. comunque ci sono centinaia di video su youtube che spiegano passo passo il procedimento, per il resto la tua immaginazione è l’unico freno 🙂

  7. Interessanti modifiche!
    La foto non ha subito nessun ritocco salvo il passaggio da foto a colori a foto in bianco e nero virato al seppia. La luce sul maschio è un riverbero del sole che in quella a colori si vede molto bene (ce l’ha Gianni in posta elettronica. Gli avevo dato la facoltà di scegliere quella che secondo lui risultava più gradevole).
    Tuttavia mi piacerebbe sperimentare il “disturbo” che consigli tu e la texure “grunge” per renderla anticata. E anche il contrasto sul canale della luminosità. Il risultato sarebbe molto molto bello… immagino… ma non so come si fa.. 🙁

  8. a volte ci lasciamo trarre in inganno dalla tecnica, perdendo l’obbiettivo comunicativo che ci siamo prefissi, quindi non mi soffermerei sulla tua mancanza di tecnica, ma sulla tua capacità comunicativa! tra l’altro ho notato una particolare grana nelle zone sottoesposte e un flare sul maschio angioino, io avrei accentuato l’effetto “antico” aggiungendo un leggero disturbo su tutta la foto e magari una texture “grunge” per dare l’idea di una foto d’epoca. in più avrei dato una leggera maschera di contrasto sul canale della luminosità (se vuoi ti spiego come fare), perchè amo la nitidezza delle immagini, non per altro. comunque questi sono tutti interventi che avrei fatto a livello personale, ma che non tolgono assolutamente niente alla bellezza del tuo scatto!

  9. Ciao Roberto! 🙂
    Si, mi trovavo sull’aliscafo in effetti. Era un terso pomeriggio di ottobre.
    Appena ho visto il veliero ho scattato una decina di foto. (almeno, se non di più).
    Da lontano e man mano che mi avvicinavo. Troppo splendore non poteva non essere immortalato! Certo la mia tecnica lascia molto a desiderare…..anzi non la posseggo affatto, ma l’occhio per le cose belle si. 😉

    grazie!

  10. sono rimasto davvero stupefatto da questa fotografia, la scelta dell’effetto seppia la trovo davvero magnifica, e poi l’inclinazione della fotografia mi ricorda molto le fotografie dei velieri tipo il Vespucci! di sicuro ti trovavi sull’aliscafo, quindi devi aver avuto una prontezza di spirito non indifferente per scattare una foto del genere. chapeau!

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