
Foto di Giovanni Mattera - Controluce
Foto grande
Controluce
Questo è uno dei casi in cui siamo ai limiti della fotografia. Situazione espositive estremamente discrepanti. Sole sparatissimo, che ho cercato di non bruciare, o meglio tenerlo al limite della sopportazione dell’occhio, ma cosa molto più difficile cercare di tenere il resto ben visibile.
A voi l’insindacabile sentenza.
Ho esposto sulle alti luci con 1 o 2 step sottoesposta. Poi ho schiarito alcune zone in ombra con il software, ma con parsimonia. Spero che il risultato fotografico sia gradevole.
Canon Eos 7d – canon 17 40mm f/4
La tempesta in arrivo di 2 giorni fa ripresa dal Testaccio
Ischia Maronti 11/02/12
Autore Giovanni Mattera
Admin del blog - Chef e proprietario del Ristorante "Alberto" Ischia. Amo Ischia la fotografia, il buon cibo e il buon vino.
@ Franco
Grazie infinite, sino a quando ho tempo lo faccio con grande voglia e passione, in primis per Ischia e per la forte attrazione della fotografia. Vale anche per tutti gli Autori del Blog, che come me quando hanno tempo si dedicano alle pubblicazioni.
Hai citato un Sommo nome che mi annichilisce 🙂 da brivido, le sue composizione fanno rizzare la pelle,
Ho esposto per le luci e sviluppato per le ombre, almeno in questi casi limiti dove la differenza espositiva è forte. In post produzione necessariamente ho dovuto schermare i grigi e neri.
Come giustamente dici l’importante e fare immagini emozionare ed emozionarsi, a prescindere dallo strumento e metodo utilizzato.
Un’elogio e un’inchino di ammirazione alla pellicola e alla camera oscura va fatto. Grazie a Gino Di Meglio che ci ha istruito e informato ( dato che io come molti siamo nati fotograficamente con il digitale ) in merito, ho potuto apprezzare e godere di tali e raffinate tecniche. Dove ci vuole una vera e forte passione, molto più intensa e attenta del digitale. L’aspetto unico e indiscusso della pellicola, è “l’emozione di veder nascere lentamente un’immagine “.
il risultato è certamente gradevole…ma il contrasto estremo della scena mi fa ripensare a sacri testi come ‘la stampa’ di ansel adams : sviluppo variato, esposizione per le luci e sviluppo per le ombre, abbassamento della sensibilità, n-1, n-2…
si, vabbè, ma poi…il sommo mascherava in stampa proteggendo o bruciando !! e allora ??!! meglio oggi con photoshop ?
ancora tanta voglia di pellicola, ma l’importante è fare immagine. grazie dell’instancabile attività gianni, e vale anche per tutti i bravi amici che postano sul gruppo e sul blog.