Gianni Mattera

Riflessioni d’Autore – La conferma delle due arti. La fotografia che stimola la poesia, almeno io la considerò tale, dopo aver letto l’affascinante riflessione sulla foto di Gino. Poetica e profonda, carica di eleganza. Paola continua a sorprendermi, la mia convinzione, che una foto parla da sola, è qui nelle sue “righe musicali”.

Foto di Gino Di Meglio

« Le bonheur n’est qu’un long silence

dans le chant de tête du matin »

“la gioia non è che un lungo silenzio

nel canto di testa del mattino”

(Jean-Claude Tardif)

La bellezza non è solo nelle cose mutevoli, cangianti, come i colori di un tramonto in divenire, o nei bizzarri disegni creati dalle gocce di pioggia sui vetri o sulle grondaie o, ancora, nelle volute di una nuvola che sfuma. La bellezza è anche nelle cose ferme, immobili. Come la memoria che non cela ma popola questa apparente solitudine di gusci vuoti. Non c’è inquietudine ma pace in questo annusare il vento dalla staticità rugosa di queste forme. È una cosa che da sempre mi affascina pensare la vita, che prima pulsava all’interno di questo involucri, allontanarsi dalla sua sede originaria e lasciare comunque, in eredità, spazio ad una nuova immagine luminosa che ci parla di nuove cose; come la fine di un viaggio dove permangono i ricordi vividi di quanto abbiamo vissuto; dove restano i semplici oggetti che abbiamo portato via con noi, vestigia di quello che è stato a commuoverci.

La sensibilità di questo abile fotografo è stata trasmetterci questa verità: la bellezza della vita continua. Lo scatto fa risaltare ciò che è ancora un racconto: le fessure del legno maculate di ombre, la spugnosità del corallo e i tre dischi fragili e grinzosi saranno sorpresa dei bambini, ospiteranno qualche goccia di temporale; I due ricci più grandi raccontano di come il sole li scaldi di bianca luce e il più piccolo, in alto, nascosto dai coralli, custodirà l’anfratto ombroso nonché riparo di qualche insetto in cerca di frescura.

Tutto è immobile eppure tutto respira, niente è più uguale ad un prima ma niente è smorzato in questa staticità esteriore.

Impariamo a leggere cosa il fotografo, credo, abbia voluto intendere nell’immortalare questo suggestivo particolare: ogni sporgenza, ogni rotondità svela un nuovo modo per noi di guardare le cose, gli eventi, la natura stessa, ben più che nella sua innocenza, e cosa più importante imparare a comprendere ed ammirare gli altri uomini, nostri simili. In questo scatto risiede tutta la poesia del tempo che scorre e fluisce insieme ad una ritrovata possibilità di cogliere la dolcezza delle abitudini, la gioia delle cose semplici, la confidenza anche con gli aspetti apparentemente aspri del nostro vivere; tutto contribuisce a far si che non si ignori come “la gioia non è che un lungo silenzio nel canto di testa del mattino” .

Mya

di Paola Casulli

Foto di Gino Di Meglio

Autore Paola Casulli

Paola Casulli è nata a Ischia. Isola che lascerà già dopo pochi mesi per seguire il padre, ammiraglio della Marina Militare, in viaggio per Italia e all’estero. Trascorre la sua infanzia e la giovinezza a contatto con le più diverse culture, lingue, usi e costumi, ma lontano dalla sua terra natia. Tanto che, proprio la sua vena poetica, nasce e si nutre di questa esperienza multiforme ma soprattutto, dalla volontà di riscoprire le sue origini perdute a causa proprio del precoce abbandono della sua isola. Sarà forse quella incoercibile forza travolgente della ricerca risolta alla conoscenza sia trascendentale che immanente, che la porta a conseguire studi teologici. Dotata di temperamento artistico, sperimenta le arti figurative approcciandosi con estro fecondo alla pittura, così come all’attività teatrale cimentandosi in esperienza di recitazione. Formatasi sulle letture dei classici greci e latini e sulla letteratura anglosassone e americana di tutti i tempi, approda alla pubblicazione di due libri in cui convergono i molteplici stimoli culturali e artistici. “Ad Ischia, mia Itaca”… è la dedica che apre l’ opera del suo felice esordio editoriale - Lontano da Itaca - pubblicato nel 2009 con la Pentarco edizioni di Torino. ‹ Due isole che, per incanto, accomunano due vite parallele e che vedono nell’Eroe greco e in Paola Casulli un binomio perfetto laddove s’intersecano i destini e le aspettative di coloro che sono alla ricerca, quasi spasmodica, di certezze e di identità ›. ‹ Il mare quale topòs che come il liquido amniotico, rimanda alla madre generatrice, diviene l’elemento fondamentale di questa incredibile odissea antica-moderna e da cui tutto genera e tutto ritorna, l’alfa e l’omega della palingenesi dell’essere umano› - Claudia Formigoni in Sìlarus - La pubblicazione, poemetto in dieci canti ed un epilogo, ‹ in cui liricità e drammaturgia si fondono, dando vita ad un linguaggio dalla vibrante intensità ›, nasce all’insegna di quella dote specifica dell’autrice detentrice, come scrive Giuseppe Nasillo nella Presentazione, ‹ di una incisiva forza aforismatica, in cui si accompagna un linguaggio tanto personale quanto liricamente vibrante ›. ‹ Il turgore del verso, la musicalità dell’espressione, la partecipazione profonda, fanno della Casulli un ispirata coordinatrice di stati d’animo, in cui il dramma, la pena, l’attesa, talvolta lo strazio e il dolore, si intridono di quell’ineluttabile, avvolgente alone di fatalità, di cui sono artefici l’imprevedibilità della sorte e l’imponderabile forza del destino ›. - Rosario Altomonte - L’ antico amore della poetessa per il teatro e la struttura stessa di Lontano da Itaca, che presenta l’assetto della classica tragedia greca, farà si che il poemetto verrà proposto in teatro in un atto unico, riscuotendo successo, ‹ dove il Coro, in tutta la sua drammaticità, diviene testimone interagente delle ataviche vicissitudini antropologiche dettate dal fato› . Mundus Novus, edito dalla Del Leone - Venezia - è la seconda pubblicazione di Paola Casulli. Ancora una volta ‹ La costante presenza del mare. Un mare invernale, deserto che sparge relitti sulla misteriosa solitudine della spiaggia, e che è percorso da onde corpose di buio, che si configura infine come qualcosa che valica i confini dello stato d’animo e della confessione individuale, per articolarsi nella scarna semplicità di un linguaggio ove i termini si fanno parole quanto più intensa è la pena che li muove e li ravviva ›. ‹ Non escludendo quella oggettivazione che rimane la misura del grande impegno - morale e poetico - di Emily Dickinson, e che mi sembra presente con amore e con estremo pudore, nelle poesie di Paola Casulli, poesie dal linguaggio così corposo nel suo lessico, così ricco di nudi scatti nella sua sintassi› . Dalla prefazione di Rudy de Cadaval Paola Casulli attualmente vive a Verona. Molte sue composizioni sono state ospitate da rassegne di letteratura - arte - attualità e periodici culturali come Silarus, La Bottega, Il Convivio, La Procellaria, Pomezia notizia di Domenico De Felice, Percorsi D’oggi di Giuseppe Nasillo, Sentieri Molisani di Antonio Angelone. Fonda l’ associazione culturale Incanto Errante, e organizza laboratori di poesia e lettura poetica presso la libreria PAGINA 12 di Verona

2 Commenti
  1. Paola grazie, riflessioni profonde ed intense che denotano grande sensibilità

  2. E’ nello sguardo del fotografo che si nasconde la verità, impalpabile. Ne percepiamo i frutti, come riscaldati da una mano invisibile, premurosa. E nel silenzio apparente di quell’attimo di vita, tutt’altro che innocente, si disvela la natura, in tutta la sua bellezza.

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