È dalla cima dell’Epomeo che si respira la vera anima di Ischia. Quella lontana dai flussi del turismo di massa e dalle spiagge affollate della domenica, quella dell’energia che pervade il verde delle viti e l’azzurro del mare, il calore del sole e delle acque termali, della sua gente. Ischia è così, un’alchimia perfetta, in cui il fuoco del sottosuolo si sposa al silenzio delle alture e degli infiniti paesaggi. Il segreto è saperla ascoltare, baia dopo baia e curva dopo curva, perché qui, come direbbe il mio amico Gianni Milano, conduttore di Rai Uno, le strade non si misurano in chilometri, ma in emozioni.
La leggenda vuole che quest’isola vulcanica sorga sopra il corpo di Tifeo, il gigante ribellatosi a Giove, che erutta fuoco rendendo calde le acque. E infatti tanti luoghi dell’isola si dice prendano nome da parti del suo corpo, come Panza, Ciglio o Piedimonte. Una vacanza a Ischia, per non correre il rischio di essere banale, non deve esimersi dunque dal conoscerne storie e tradizioni, usi, costumi ma anche una cucina fortemente radicata con il territorio.
Due sono i cuori pulsanti dell’isola: Ischia città e la baia di Sant’Angelo. Movimentata e modaiola la prima, romantica e riservata la seconda. Il benvenuto di Ischia sarà quello del castello aragonese, lo splendido e misterioso maniero che sorge su un’isolotto collegato alla terraferma da un ponte in muratura lungo oltre 200 metri. E proprio qui, dove oggi si può anche soggiornare in un ex convento di clausura, da settantasette anni si ripete il “miracolo” della festa di Sant’Anna. Il 26 luglio gli ischitani celebrano nella baia del castello questa festa che iniziò come un rito di pescatori intenti a consumare, sulle imbarcazioni, piccole porzioni di cibo. Un tempo era una sorta di sfilata, con barche abbellite di ghirlande e fiori, che partendo dai piedi del castello aragonese giungeva alla Cappella di Sant’Anna, sulla costa. Oggi le barche allegoriche, realizzate dai comuni dell’isola, sfilano per contendersi il palio, mentre a mezzanotte la suggestione è per la rievocazione dell’incendio del castello e per i fuochi d’artificio.
Due i posti che merita visitare in zona: il Gardenia, un delizioso angolo di paradiso dove soggiornare in tre comodi appartamenti o dove assaggiare buoni piatti e godere della bellezza di una spiaggia senza tempo; il Giardino Eden per una cena da sogno al “tavolo 7”. Ma a Ischia non bisogna dimenticare che la prima colazione è d’obbligo da Calise, il bar di piazzetta degli Eroi che qui rappresenta un’istituzione. Fondato dal Cavalier Francesco nel 1925 oggi è gestito dal nipote Michele Esposito che sforna quotidianamente sublimi bontà come il cornetto a lievitazione naturale o la torta ischitana. Per un buon piatto di pasta, vera gloria napoletana, la tappa è d’obbligo da Alberto, al Bagno Lido, dove Gianni Mattera è uno chef d’eccezione che saprà stupirvi non solo con la saggezza di un tempo, ma anche con la creatività che lo contraddistingue. Sono da non perdere le eccezionali taccozzette con vellutata di cozze, zucchine e cioccolata (Valrhona al latte 40%) macchiati al pomodorino e il leggero e croccante fritto di paranza. Restando nei paraggi non dimenticate di assaggiare il Rucolino prodotto da Ischia Sapori, un amaro realizzato con le foglie di rucola che cresce qui e nelle isole pontine.
Dall’altra parte dell’isola il caratteristico borgo di Sant’Angelo è un luogo pittoresco e inaccessibile alle auto, dove è bello passeggiare ad ogni ora. Sant’Angelo divide la lunga spiaggia dei Maronti, raggiungibile solo a piedi o in taxi d’acqua, dalla vicina baia di Sorgeto, piccola insenatura in cui sgorgano calde acque termali. Ai Maronti, precisamente vicino alle Terme di Cavascura dove le vasche termali in pietra sono racchiuse in nicchie scavate nel tufo, si trova la migliore oasi del gusto dell’isola. Si chiama Taverna Pietro Paolo Stalino ed è gestita da Leonardo Iacono e dalla sua bellissima famiglia. Il posto è ameno, ma non lo trovi per caso, devi sapere che c’è. Semplice e spartano ha tutto ciò che occorre, in primis l’amore per la cucina e per le tradizioni del territorio. Tra le specialità in carta ci sono coniglio alla “Stalino”, frittura di pesce misto, patate fritte paesane e delle zeppole da capogiro: quanto basta perché il locale sia sempre pieno. Tutto è preparato sul momento, le porzioni sono abbondanti, l’atmosfera è semplice, insomma merita una sosta.
Tra Ischia città e Sant’Angelo l’isola si estende nella sua sterminata bellezza che ha colpito il mondo del cinema e dell’editoria come ricordano i fasti di Lacco Ameno e La Colombaia, la villa di Luchino Visconti. Ci si può imbattere in stabilimenti termali come il parco del Negombo, i giardini Poseidon, la fonte delle ninfe Nitrodi o trascorrere un po’ di tempo curiosando nella spiaggia delle fumarole. Si possono visitare le tante chiese disseminate sull’isola, l’Area Archeologica di Santa Restituita, il Museo Archeologico di Pithecusae o i gradini della Mortella, ma anche cenare alla tavola di Libera Iovine, al Melograno, dove il buon cibo è sempre un’emozione profonda. Ischia infatti non è solo mare; è sicuramente acqua, ma è anche vino come testimoniano i suoi celebri anfitrioni: Biancolella e Piedirosso. Sull’isola li produce dal 1888 la famiglia D’Ambra che ha nel vigneto dei Frassitelli la sua anima. Considerato da Luigi Veronelli come uno dei più belli al mondo, questo luogo è un esempio di coltivazione eroica: è situato a 500 metri sul livello del mare ed è dotato di una monorotaia per il trasporto dell’uva. È qui, secondo Andrea D’Ambra, che si gode della vera Ischia, quella fatta anche di silenzio, di montagna, di funghi, di conigli, di sentieri, di piante del sottobosco. Ma c’è un altro luogo magico che vale la pena di visitare. Si chiama Pera di Basso ed è un agriturismo sulle alture di Casamicciola. Ancora una volta l’isola si guarda dall’alto per scoprirne la sua profondità. Anita e Mario Russo lo gestiscono con grande passione e si percepisce. Tutto ricorda il bello e la colazione, ogni mattina, è unica e inebriante come il profumo di una caprese calda appena sfornata.
Sarah Scaparone
Cucina Gourmet – luglio 2010
Autore Sarah Scaparone
Giornalista professionista, food writer, mi occupo del legame tra cibo e turismo su diverse testate nazionali. Adoro Ischia e ho avuto la fortuna di incontrare tanti ischitani che mi hanno fatto conoscere ed amare la sua autenticità. Ho scelto Ischia come mio "buen retiro" per iniziare a scrivere il mio primo libro. Ho tanti ricordi legati a questa terra che considero, a tutti gli effetti, una parte di me.
Complimenti per il tuo lavoro,Gianni ..non sono da Ischia ma con le tue parole e foto mi sono innamorata…
In bocca al lupo ..sei davvero un’artista !!!
Posso ringraziare anche io ??? Commossa anche delle note sulla Famiglia D’Ambra, con cui abbiamo condiviso la gioventù, gli affetti ed i ricordi da sempre. Ci consideravamo “cugini”, sin da quando Michele con la sua vespa ci scorazzava piccolini in giro per l’Isola, da casa D’Ambra ai Frassitielli, al locale “Briciola” un pò la dolce Vita degli anni ’50 (qui noi solo nel pomeriggio….).(negli anni ’50 solo le carrozzelle con il clac clac degli zoccoli sul selciato, le fruste con i pennacchi colorati, che permettevano sempre un “passaggio” a noi ragazzini) .
Scusate ma i ricordi e l’affetto prorompono..ma per colpa vostra !!!!!! Danella
Grazie Gianni per le belle parole. Sono onorata di essere “ischitana” d’adozione.
Crepi il lupo per tutto e in bocca al lupo a te e alle tue tante iniziative!
Contraccambio la stima,
A presto,
Sarah
Grazie Sarah per aver accettato il mio invito. Avere come Autore del Blog una professionista come te, è un grande Onore e piacere.
Leggendo le note sul tuo profilo devo dire che è un’Onore anche per Ischia e gli Ischitani, visto che hai scelto Ischia per il tuo “buen retiro” e sentirla parte di te. Per quel che mi riguarda sei Ischitana.
In Bocca al Lupo
Con Stima
Giovanni Mattera