Foto di Ivano Di Meglio

Bellissima foto questa di Ivano Di Meglio.

Commovente, non richiede istruzioni per far comprendere al cuore ciò che già esso conosce e custodisce come raro e prezioso: un’amicizia antica come il mondo, quella tra l’uomo e il cane. La parola dell’uno per la fedeltà dell’altro, la riconoscenza del primo per l’abnegazione del secondo.

Non esistono porzioni di verità che il cane non carpisca al proprio padrone in una prossimità di affetto pari allo stupore che il medesimo affetto genera nell’uomo che si accompagna al proprio amico a quattro zampe.

In questo scatto toccante, orme ed impronte sono tracce che si confondono e si intersecano in una mutevolezza di significato che può comprendersi solo nel silenzio di una passeggiata sulla spiaggia, dove entrambi, cane e padrone, si realizzano nella loro amicizia non avendo altra finalità che scambiarsi una conchiglia, un sasso, un pezzo di legno o un ciottolo. L’oggetto gettato lontano dall’uomo ritorna al proprio posto riconsegnato alle mani amiche. Anche nel gioco vi è l’ascolto delle loro mute istanze: conferma e acquisizione della reciproca richiesta di amore, soccorso, protezione; insomma appagamento di quella radicale nostalgia del tutto che si erge come la sola alternativa utile ed auspicabile. Dopo l’amore autentico tra gli uomini stessi, l’amore tra gli uomini e il cane rappresenta il rifugio sicuro, inespugnabile, capace di congedarci dalle nostre paure, di modificare la nostra comprensione del mondo quando, invece di pretenderne il dominio, impariamo ad abitarlo poeticamente consapevoli che essere riluttanti al richiamo dell’amore distorce invariabilmente il senso della vita e, di converso, che ricomporre il tutto nella sua intima ed elementare tessitura non può che condurci alla riconciliazione gioiosa con il mondo e i nostri simili. E il cane, nel suo bene incondizionato per l’uomo, riconosce per istinto l’evidenza concreta della perfezione dell’amore in tutte le cose.

Mya

Testo di Paola Casulli

Foto di Ivano Di Meglio

Autore Paola Casulli

Paola Casulli è nata a Ischia. Isola che lascerà già dopo pochi mesi per seguire il padre, ammiraglio della Marina Militare, in viaggio per Italia e all’estero. Trascorre la sua infanzia e la giovinezza a contatto con le più diverse culture, lingue, usi e costumi, ma lontano dalla sua terra natia. Tanto che, proprio la sua vena poetica, nasce e si nutre di questa esperienza multiforme ma soprattutto, dalla volontà di riscoprire le sue origini perdute a causa proprio del precoce abbandono della sua isola. Sarà forse quella incoercibile forza travolgente della ricerca risolta alla conoscenza sia trascendentale che immanente, che la porta a conseguire studi teologici. Dotata di temperamento artistico, sperimenta le arti figurative approcciandosi con estro fecondo alla pittura, così come all’attività teatrale cimentandosi in esperienza di recitazione. Formatasi sulle letture dei classici greci e latini e sulla letteratura anglosassone e americana di tutti i tempi, approda alla pubblicazione di due libri in cui convergono i molteplici stimoli culturali e artistici. “Ad Ischia, mia Itaca”… è la dedica che apre l’ opera del suo felice esordio editoriale - Lontano da Itaca - pubblicato nel 2009 con la Pentarco edizioni di Torino. ‹ Due isole che, per incanto, accomunano due vite parallele e che vedono nell’Eroe greco e in Paola Casulli un binomio perfetto laddove s’intersecano i destini e le aspettative di coloro che sono alla ricerca, quasi spasmodica, di certezze e di identità ›. ‹ Il mare quale topòs che come il liquido amniotico, rimanda alla madre generatrice, diviene l’elemento fondamentale di questa incredibile odissea antica-moderna e da cui tutto genera e tutto ritorna, l’alfa e l’omega della palingenesi dell’essere umano› - Claudia Formigoni in Sìlarus - La pubblicazione, poemetto in dieci canti ed un epilogo, ‹ in cui liricità e drammaturgia si fondono, dando vita ad un linguaggio dalla vibrante intensità ›, nasce all’insegna di quella dote specifica dell’autrice detentrice, come scrive Giuseppe Nasillo nella Presentazione, ‹ di una incisiva forza aforismatica, in cui si accompagna un linguaggio tanto personale quanto liricamente vibrante ›. ‹ Il turgore del verso, la musicalità dell’espressione, la partecipazione profonda, fanno della Casulli un ispirata coordinatrice di stati d’animo, in cui il dramma, la pena, l’attesa, talvolta lo strazio e il dolore, si intridono di quell’ineluttabile, avvolgente alone di fatalità, di cui sono artefici l’imprevedibilità della sorte e l’imponderabile forza del destino ›. - Rosario Altomonte - L’ antico amore della poetessa per il teatro e la struttura stessa di Lontano da Itaca, che presenta l’assetto della classica tragedia greca, farà si che il poemetto verrà proposto in teatro in un atto unico, riscuotendo successo, ‹ dove il Coro, in tutta la sua drammaticità, diviene testimone interagente delle ataviche vicissitudini antropologiche dettate dal fato› . Mundus Novus, edito dalla Del Leone - Venezia - è la seconda pubblicazione di Paola Casulli. Ancora una volta ‹ La costante presenza del mare. Un mare invernale, deserto che sparge relitti sulla misteriosa solitudine della spiaggia, e che è percorso da onde corpose di buio, che si configura infine come qualcosa che valica i confini dello stato d’animo e della confessione individuale, per articolarsi nella scarna semplicità di un linguaggio ove i termini si fanno parole quanto più intensa è la pena che li muove e li ravviva ›. ‹ Non escludendo quella oggettivazione che rimane la misura del grande impegno - morale e poetico - di Emily Dickinson, e che mi sembra presente con amore e con estremo pudore, nelle poesie di Paola Casulli, poesie dal linguaggio così corposo nel suo lessico, così ricco di nudi scatti nella sua sintassi› . Dalla prefazione di Rudy de Cadaval Paola Casulli attualmente vive a Verona. Molte sue composizioni sono state ospitate da rassegne di letteratura - arte - attualità e periodici culturali come Silarus, La Bottega, Il Convivio, La Procellaria, Pomezia notizia di Domenico De Felice, Percorsi D’oggi di Giuseppe Nasillo, Sentieri Molisani di Antonio Angelone. Fonda l’ associazione culturale Incanto Errante, e organizza laboratori di poesia e lettura poetica presso la libreria PAGINA 12 di Verona

3 Commenti
  1. Roberto ha ragione: il binomio fotografia e spiaggia è tra i più vincenti! (ed avvincenti) 🙂

    Ivano grazie a te! Le tue foto sono fonte inesauribile per la mia ispirazione poetica! 🙂

  2. Grazie Roberto, gentilissimo 🙂
    Quanto a Paola direi che non si smentisce. Versi bellissimi e toccanti.
    Che dire: grazie 🙂

  3. adoro le fotografie fatte in spiaggia, la sabbia e la fotografia si uniscono in un binomio perfetto a volte, nonostante il fatto che la sabbia sia una delle cose più mutevoli che conosca. in futuro spero di poter immortalare anche io qualcosa del genere, complimenti!

Rispondi